Descrizione
LA TRADIZIONE NON È ADORARE LA CENERE, BENSI’ CONSERVARE IL FUOCO
Questa frase rappresenta i miei ecomosaici: un’arte classica artigianale antichissima (3000 a.C), il mosaico, in evoluzione con l’utilizzo del materiale plastico come i tappi riciclati, coloratissimi, innaturali, di scarto.
La mia passione è sicuramente influenzata da Ravenna, il mio “locus amoenus”, luogo incantevole, che mi ha sempre ispirato con i suoi mosaici, imponenti antichissimi e suggestivi, con i riflessi di luce generati da piccole tessere “vibranti”.
Sempre affascinata ed appassionata all’arte, 20 anni fa frequento un corso di mosaico tradizione romano e bizantino, proprio a Ravenna.
L’esecuzione dei mosaici diventa il mio modo di creare, dopo aver disegnato e dipinto per anni, perché col mosaico si risolve il mio horror vacui nell’arte, tutti i vuoti sono riempiti e con il posizionamento dell’ultima tessera l’opera è finita.
Nell’impossibilità, però, di utilizzare il materiale tradizionale, pietra marmo e pasta vitrea, anche per mancanza di un laboratorio adatto, sempre convinta a creare mosaico, dopo lunghe riflessioni e la nascita di mia figlia, ho iniziato ad utilizzare tappi di plastica recuperati, coinvolgendo parenti, amici e conoscenti nella raccolta; quindi grande disponibilità di materiale, grande varietà di colori, caratteristica conformazione dell’interno dei tappi “a vite” che permette un sempre nuovo riflesso luminoso, ed in ultimo, ma non in ordine di importanza, la possibilità di un riuso creativo di materiale plastico che nel peggiore dei casi verrebbe buttato o disperso, inquinando l’ambiente.
Una nuova vita per i tappi di plastica, una vita nell’arte e nella creatività.
Anno 2015, il mio primo ecomosaico: la Danza di Matisse.
Sono partita in quell’anno con questa passione creativa che non smette di piacermi… sempre di più!