Descrizione

Dario Di Franco nasce a Napoli nel giugno del 1965 da padre impiegato e madre casalinga. Fin da piccolo esprime la sua creativita’ scarabocchiando fogli, vestiti e pareti di casa. A quattordici anni, senza molta convinzione, si iscrive all’istituto per geometri, dove nei cinque anni successivi acquisisce i rudimenti della professione e le prime nozioni di prospettiva, tecnica e disegno. In questo periodo, per divertire i compagni di classe e per attirare l’attenzione delle ragazzine, inizia a disegnare fumetti.

Al termine della scuola si iscrive ad Ingegneria dove frequenta sei mesi di corsi ed abbandona, inizia a lavorare come disegnatore tecnico ed a collaborare con alcune riviste minori di fumetto, legge il suo primo libro “serio”, impara a cucinare con discreto successo e lavora come geometra nei cantieri della LTR di Napoli (Linea Tranviaria Rapida mai completata). In questi anni incontra i cantautori italiani, gli scrittori sudamericani ed una ragazza austriaca.

Nel 1990 si trasferisce per lavoro in Puglia, regione che da allora entrera’ prepotentemente nella sua vita. La tranquillita’ professionale e la sicurezza economica gli permettono di ritornare alle sue passioni: riprende a cucinare per gli amici di sempre, legge Stefano Benni e Pino Cacucci ed ogni venerdi’ sera cavalca l’appennino con Francesco Guccini per tornare a Napoli.

Approfittando di una settimana di ferie si iscrive al primo corso di giornalismo disegnato tenuto da Angese ad Alcatraz in Umbria, ci ritorna tre mesi dopo per uno stage-premio e realizza la sua prima opera degna di nota (il ritratto – come Marylin di Andy Wharol – di Hana, una ragazza dell’est ritrovata misteriosamente morta sulle coste della Versilia che i giornali non esitano a pubblicare per una settimana di seguito). Il disegno viene esposto alla mostra del fumetto di Lucca e viene menzionato dalla critica per il cattivo gusto dell’opera!

Nei tre anni successivi rientra a Napoli, si sposa e nel corso di un’estate produce una raccolta di disegni chiamata “Nudi a cera”. Nel 1996 nasce Federica e l’incontro con il mondo dei bambini si manifesta con i lavori di quegli anni (Sogno, Pomodoriade, Un ricordo, Piccoli Fuochi) in cui unisce il tratto infantile ad acquarello con la grafica a china elaborata con l’esperienza. In questo periodo ingrandisce la sua biblioteca, impara a riconoscere l’Aglianico al primo sorso e produce una serie di tele ad olio gelosamente custodite in cantina. Nel 2003 nasce Paola.

L’anno dopo, un po’ per passione, un po’ per sfida con due amici artisti riprende l’attivita’ e realizza “Di terra, di fuoco e di altre sciocchezze”, pannelli in legno di grandi dimensioni arricciati a gesso e dipinti ad acrilico, per una serie di vulcani in eruzione e nudi incomprensibili, esposti nel 2006 a Foggia ed a Napoli durante il “Maggio dei Monumenti”. Nel 2008 si trasferisce a Fano dove realizza “Ecoballe – Arte, rifiuti & revive”, nove pannelli e quattro sculture di grandi dimensioni interamente realizzati con materiali di riciclo ed ispirati al riutilizzo dei rifiuti. L’allestimento, patrocinato dal Comune di Fano, si inserisce nel programma della Settimana per l’Ambiente organizzata dalla stessa Amministrazione. L’anno successivo, alcuni degli stessi pannelli fanno da scenografia al palco di Beppe Grillo per il suo spettacolo in Piazza XX Settembre. Nel 2010 espone “Segni” a Castelfranco Emilia.

Negli ultimi anni la sua continua passione per la ricerca e la sperimentazione lo porta ad elaborare nuove tecniche che si manifestano nella scelta di materiali e supporti diversi. I suoi ultimi lavori sono realizzati con pannelli in plexiglass accoppiati ed entroilluminati. Espone a Pesaro “Non al denaro, non all’amore nè al cielo” e con “Donneinrinascita” vince i premi Critica e Pubblico alla Passepartout Gallery di Pero (MI). Intanto scopre un mare a lui sconosciuto: l’Adriatico e impara i riflessi rubino del Primitivo attraverso uno sguardo di cerva e una tazza di the.

In questo momento – all’ombra di un ulivo o tra le lenzuola calde o dovunque si senta quel profumo che accarezza il cuore – sta rileggendo “Oceano Mare” di Alessandro Baricco. Ad alta voce.