Descrizione

Sperimentatore inquieto di tecniche e materiali post-industriali, influenzato dalla street-art e dalle avanguardie artistiche legate ai movimenti ambientalisti degli anni ’60, elabora uno stile personale indirizzando la propria ricerca alla creazione di forme non-convenzionali.
Le opere grafiche, partendo da una rivisitazione del concetto di espressionismo astratto e dalla cultura di stampo hip-hop, arrivano alla definizione di RI-ArT, “Arte del Riciclaggio”.
Gli oggetti abbandonati e i materiali di scarto della nostra Società Contemporanea riprendono vita, generando esplosioni di intensità incontrollata.
L’autore realizza lavori con oggetti di recupero, supporti eco-compatibili e vernici che non danneggiano l’ambiente. Imballaggi, cartoni, lastre in plexiglass, ferro, assi di legno, policarbonati, ma anche sabbia, pietre dure, corda, radici, tutto ciò che l’uomo o la natura tralasciano, riconquistano uno spazio sottoforma di opera artistica.
Nel 2003 fonda il gruppo musicale The Mooners, inconsueto connubio tra composizioni elettroniche, improvvisazioni, scrittura creativa, video digitale e performance.
Collabora da tempo con associazioni, che promuovono, attraverso azioni ambientali e per mezzo del commercio equo e solidale, la diffusione di elevati standard etici, sociali ed ecologici.
Ha partecipato, con le proprie opere ed installazioni, a numerose mostre collettive e personali, spesso accompagnate da interventi musicali.
“Abituati alle Gocce del Mare”
Qualcuno lo scrisse tempo fa, oggi più che mai questa frase torna di attualità: guerre, ideologiche e non, cibi-spazzatura, scarti collerici, apostasie, rifiuti umani.
Sono le nostre gocce del mare. Ci siamo abituati, dobbiamo conviverci, purtroppo. I Margini sono sempre presenti, anche quando, apparentemente non li vedi. Sono i tuoi contorni, le tue certezze (poche), le tue paure (molte). Con le sue opere, sorte da materiali di scarto, Ivo Stelluti, eclettico artista per l’Ambiente, ci riporta ciò che noi gettiamo nei cassonetti. Come una monade, ci richiama alla riflessione, al nostro Essere diabolicamente consumisti. Nei suoi lavori e nelle sue perfomance, la sostanza scompare per lasciare il posto ad una nuova vita effimera, ma vera.